SINODO: Una Chiesa in cammino
“Sinodo” vuol dire : fare strada insieme. E fare strada insieme vuol dire:
Ci arrocchiamo spesso nel nostro modo di pensare supponendolo presente anche negli altri o, diversamente, con tanta voglia di volerglielo imporre. Ma fare strada insieme vuol dire saper ascoltare l’opinione altrui per conoscere meglio il tuo interlocutore, valutare i valori presenti nel suo modo di vedere le cose, valori che ti possono arricchire, anche se non vuol fire uniformarti a tutto quello che dice.
Confrontarci vuol dire non escludere nessuno, vuol dire prendere tutto ciò che vi è di buono negli altri, perché il bene si trova ovunque.
Vuol dire anche controbattere e cercare di convincere là dove palesemente si anida un errore.
L’altro è un compagno di viaggio, non un nemico.
- Attendere chi fatica a camminare.
Il passo va misurato sempre su chi, per qualsiasi ragione, cammina più lentamente. Non puoi perdere chi cammina con te, altrimenti il tuo fare strada insieme perde il suo significato.
Ed in questo mondo siamo costretti a fare strada insieme. Guai all’uomo solo! Dice la Scrittura. Da soli non è possibile percorrere la strada della vita. Siamo esseri sociali per natura Chi si appresta a camminare da solo, ad affrontare da solo il mondo, fa di sé un dio, ma Dio non è. Diviene, perciò, la più grande illusione di una esistenza.
Chi ti cammina accanto ha bisogno di te, ma anche tu hai bisogno di lui. Perciò aspettalo se il tuo passo è più veloce del suo.
- Comprendere le situazioni altrui e non disprezzarle, tanto meno condannarle.
Questo atteggiamento esclude subito gli altri dal tuo cammino. Attenti a giudicare, soprattutto a giudicare appellandosi a preconcetti senza alcun fondamento, dovuti magari ad una erronea visione della vita, o ad una interpretazione sbagliata di una educazione religiosa o civile di altri tempi. Chi tu giudichi è un uomo, una persona di cui anche Dio rispetta l’agire. Non puoi tu, piccola cosa, atteggiarti a giudice, soprattutto se non conosci la situazione altrui, il perché il tuo compagno di viaggio tiene un certo comportamento. Tu devi sapere solo una cosa: egli ha diritto al tuo
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rispetto. Risuonano alle nostre orecchie le parole del Cristo: “Non giudicate e non sarete giudicati”.
Giudicare esclude, porta subito fuori da un cammino comune.
- Fare in modo che tutti raggiungano la meta.
Sì, perché è questo il fine di chi fa strada insieme.
Non puoi lasciare indietro nessuno, perché il mancato esito felice di alcuni inficia la tua gioia nel raggiungere la cima del monte. Si cammina insieme, si giunge insieme al termine del nostro cammino.
Ed allora, dove gli altri stentano a camminare, spetta a te soffermarti e tendere la mano. Devi sentire il cammino degli altri come parte del tuo camminare.
Non importa se l’altro non appartiene alla tua famiglia, alla tua religione, alla tua razza; egli cammina con te, la sua strada è la tua strada, la meta per entrambi è una sola.
- Parlare con tutti, non escludere nessuno.
Parlare, parlare, parlare. E’ una delle prerogative del camminare insieme. Se si riesce a parlare molti ostacoli cadono. Se si riesce a parlare si riesce anche a capire; ti si aprono realtà che a prima vista non ti si erano rivelate; scopri nell’altro molto di te e tante distanze si accorciano fino a scomparire del tutto..
La parola è comunicazione, è rivelazione dell’altro, del suo mondo, delle sue gioie, delle sue pene. Ed ascoltando ti accorgi che sono anche le tue gioie, le tue pene. Allora le barriere cadono mentre il cammino si avvicina alla vetta.
- Non giudicare, ma cercare di comprendere.
Ti può capitare un compagno di viaggio molto lontano dal tuo modo di pensare, magari per l’educazione che avete ricevuto. Non giudicarlo, cerca di comprenderlo; anche lui avrà le sue ragioni per agire così. Non escluderlo, ascoltalo. Forse lui agisce bene è il tuo giudizio in errore. Ma poi, chi sei tu per poter giudicare l’altro? Perché ti vuoi porre su un piano più alto del suo? Chi te ne dà diritto?
Chi cammina insieme non giudica, ascolta, riflette e poi si esprime dopo aver capito chi cammina con lui. Spesso ti accorgerai che il tuo pensiero è condizionato da pregiudizi nati da una certa educazione ricevuta, da una società diversa in cui vivi, da
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tradizioni che non hanno più motivo di essere. Insomma, spesso il torto è il tuo e non il suo.
- Cercare nell’altro i valori e non le tare che può offrire.
Per far questo bisogna essere coscienti che tutti sono portatori di valori e che di questi valori ci possiamo arricchire. L’uomo, ogni uomo, è una scheggia di Dio e solo per il fatto di esistere è già un valore. Per il fatto che fa la ste3ssa strada con te è già una ricchezza. Non sei più solo e in caso di bisogno hai con te un aiuto. Il camminare insieme di due persone comporta la comunione di due zaini, il contenuto dei quali arricchiscono entrambi. Guardando l’altro siamo spesso tentati a considerarne subito le pecche, le miserie che l’altro può portare. Sono quelle più evidenti, stanno in superfice. I valori sono più difficili a scoprirsi, perché stanno nel profondo e raramente fanno subito bella mostra di sé. Vanno scoperti colloquiando serenamente senza pregiudizi, senza prese di posizione preconcette. Per scoprirli bisogna andare incontro all’altro ritenendolo tuo pari, appartenente alla tua famiglia.
- Invitare l’altro a condividere i tuoi valori.
Fare strada insieme non vuol dire dover accettare tutto quello che l’altro esprime. Se l’altro è portatore di valori, anche tu hai valori da esporre e spesso questi valori sono immensi. Il tuo compagno di viaggio, per mille ragioni, ad essi non ha potuto attingere; offrili a lui con semplicità manifestando la tua gioia nel possederli. Egli deve essere consapevole di quello che porti nel tuo zaino, per servirsene come un dono ricevuto. Non puoi imporlo, ma gli puoi far constatare di quanto bene si priverebbe se lo rifiutasse. Devi invogliarlo a bere dalla tua borraccia per fargli capire quanto la strada gli sarà più facile dopo aver bevuto.
Ecco che cosa è il “Sinodo”: questo fare insieme un cammino da tutta l’umanità, ognuno con il suo bagaglio culturale, religioso, umano, ma pronti a condividere i valori là dove essi sono.
Lucca: Giornata di Spiritualità
21 Novembre 2021